L'analisi dell'eco-quartiere Andromède si basa sulla gestione dell'acqua, affrontata in modo globale: spazi pubblici verdi, bacini di ritenzione dell'acqua e fossati paesaggistici sono il filo conduttore del progetto. L'idea è quella di conciliare il luogo della natura e lo spazio urbano, in particolare con numerosi spazi verdi: atmosfera climatica piacevole, rafforzamento della biodiversità, inserimento paesaggistico degli edifici, mentre si incoraggiano gli spostamenti dolci: tram, piste ciclabili, percorsi pedonali integrati lungo un corridoio verde, parcheggio pubblico limitato. Una delle maggiori sfide è quella di rispettare l'organizzazione dell'eco-quartiere mentre lo si densifica in relazione al tessuto suburbano circostante.
L'apertura verso l'esterno non è solo un elemento architettonico che permette all'interno di essere inondato di luce naturale e aria fresca, ma è anche una vera e propria relazione con l'esterno, fornendo uno spazio per gli oggetti di vario uso, che non possono più trovare il loro posto in interni ristretti e razionalizzati, in modo che possano essere acquistati dai primi acquirenti. L'organizzazione dei balconi è dunque una questione importante: non esporre un mucchio di oggetti eterogenei sulla facciata pur potendoli togliere facilmente su questi balconi, secondo le stagioni e gli usi (biciclette, tavoli, sedie,...) Oltre alla cantina fissa, vengono proposti elementi personalizzabili: fioriere, frigoriferi per il deserto, ecc.