Design & Architecture


Duffau &Associé·e·s
Nathalie Bruyère & Pierre Duffau
9 bis, rue de la Colombette
F – 31000 Toulouse
Tél. +33 (0)5 61 32 64 09



Relazioni stampa / Note legali e crediti




Duffau &Associé·e·s
Nathalie Bruyère & Pierre Duffau
9 bis, rue de la Colombette
F – 31000 Toulouse
Tél. +33 (0)5 61 32 64 09



Relazioni stampa / Note legali e crediti


"Il crollo in arrivo #2. L'osservazione come leva", giornata di studio organizzata sotto la responsabilità di Fabienne Denoual dal Lettres, Langages et Arts-Création, Recherche, Émergence, en Arts, Textes, Images, Spectacles(LLA-CRÉATIS), Université Toulouse Jean-Jaurès.

Intervento : Ultra Ordinaire - Nathalie Bruyère (designer), Caroline Trautmann (designer), Daniel Estevez (architetto)

Communiqué de presse

Testo della presentazione della giornata di studio: "Una prima mattinata di studio, svoltasi nel marzo 2017, ci ha permesso di effettuare una prima valutazione delle leve di cambiamento di fronte all'insostenibilità dello stile di vita industriale attualmente prevalente. Di fronte a questo fatto sempre più palpabile, stanno nascendo molte iniziative.
Promuovono nuovi modi di produzione e organizzazione, nuovi modi di vivere e abitare il mondo, sfidando così il designer e la sua pratica. Come può questa pratica progettuale, che crea un'ampia tipologia di dispositivi* spesso a vocazione commerciale o industriale, essere riorientata per contribuire alle iniziative di transizione già in corso, per accompagnarle e facilitarle, al fine di realizzare una trasformazione sostenibile dei nostri ambienti e modi di vita e produzione? Sebbene si stia diffondendo la consapevolezza della finitudine e dell'insostenibilità dell'attuale stile di vita, un gran numero di persone continua a far finta di niente, resistendo all'idea di rinunciare alle superfluità materiali che sono responsabili della situazione in cui si trova il mondo. Come possiamo trasformare il sistema attuale quando i principali media e la maggioranza dei politici credono nell'importanza di stimolare il consumo per rilanciare la crescita economica, che tuttavia ci sta portando sempre più velocemente verso il collasso (Jean-Marc Jancovici, Pablo Servigne, Raphaël Stevens).

Come possiamo deviare da questa traiettoria e ricostruire insieme una prospettiva di vita sensata e desiderabile? È possibile? Ad oggi, ci troviamo a metà strada tra due modelli organizzativi: uno che è ancora vivo e vegeto e continua a sperperare risorse, e un altro più frugale che sfida il primo in modo fondamentale, ma che ha grandi difficoltà a nascere, frenato dal rapporto dinamico eco-techno-simbolico che è così saldamente radicato.
È senza dubbio impegnando azioni di vario tipo: più e meno radicali, più e meno dirette, le meno dirette implicano una conversione del modello dall'interno.
Sebbene le azioni radicali siano necessarie, altre azioni più indirette sembrano altrettanto indispensabili, rendendo possibile raggiungere un pubblico più ampio che è meno incline ad accettare modalità di azione radicali perché trova ancora un interesse nel mantenimento del sistema attuale. Sono questi percorsi complementari volti a trasformare il sistema dall'interno che esamineremo oggi. Questi percorsi cercano di portare gradualmente le persone a cambiare le loro abitudini, convertendo, per esempio, l'offerta dei circuiti di approvvigionamento locali, che promuovono un'agricoltura sostenibile e contadina, risparmiando i prodotti petrolchimici sia per le coltivazioni che per il trasporto dei prodotti. Vedremo come questo si incarna, in particolare attraverso la cucina collettiva fornita localmente, con prodotti di qualità e più interessanti dal punto di vista del gusto (mense scolastiche, mense amministrative).
È proprio nel cuore del sistema e degli ambienti che genera che saranno inventati gli stili di vita più economici e resilienti di domani. E in questa prospettiva, uno dei passi preliminari è quello di condurre un sondaggio e un'osservazione. Questo è ciò che l'associazione https://www.ultra-ordinaire.com/ testo: Ultra Ordinaire intende fare nella città di Albi, che sta portando avanti un programma di autosufficienza alimentare per l'anno 2020, in particolare attraverso un workshop che si terrà lì dall'11 al 15 dicembre con gli studenti del Master 1 Transdisciplinary Design Culture and Territories.
Osservare la complessità (Edgar Morin) per capire e rappresentarci.
Osservare
identificare.
Osservare ****to ci dà i mezzi per riconnetterci con il nostro potere di agire (Miguel Benasayag) e per partecipare, forse, a rivitalizzare la relazione che abbiamo con il nostro ambiente, i nostri paesaggi (Augustin Berque) e i mondi più che umani (David Abram).
Risultato https://duffau-associes.com.documents.design/panel/pages/albi-ville-autosuffisance-alimentaire testo: QUI

  • dispositivi spaziali, volumetrici, grafici, tessili o interattivi.