Il 21 settembre 2001, alle 10:17, l'esplosione di uno stock di circa 300-400 tonnellate di nitrato d'ammonio ha fatto saltare in aria lo stabilimento AZF (AZote Fertilisants), uccidendo 31 persone e ferendone altre 2.200. L'Oncopôle è poi diventato il "campus sanitario del futuro" grazie alla riabilitazione del sito, che da allora è stato dedicato alla ricerca sul cancro. Nella parte sud dell'ex sito AZF, al centro dell'Istituto Universitario del Cancro di Tolosa (IUCT), l'INSERM sta costruendo il suo emblematico edificio di Tolosa. Entro la fine del 2020, questo edificio sarà collegato alla funivia che collegherà l'Oncopôle e l'Università Paul Sabatier.
L'Istituto Universitario del Cancro è composto da una serie di forme a U, creando uno spazio dedicato alla sede del futuro INSERM. L'INSERM è costituito da una base su cui si sviluppano tre entità con l'obiettivo di lavorare insieme, così come con la Clinica Universitaria del Cancro (CUC), queste relazioni sono rese effettive da una serie di passerelle. Anche se il sito è molto restrittivo, ogni volume offre quattro orientamenti diversi. Per questo il posizionamento dell'edificio organizza una sinergia intorno alla ricerca basata sulla tecnica del calcestruzzo post-teso, che offre la possibilità di creare grandi campate e sbalzi di 11 metri. Questa tecnica permette di avere pavimenti liberi e senza ostacoli, annullando i vincoli strutturali incompatibili con le esigenze della casa degli animali, dei vari tipi di laboratori e degli uffici. I tre edifici sono costruiti su una base che raggruppa tutti i servizi necessari al funzionamento della ricerca. I tre edifici beneficiano dell'illuminazione naturale. Il gioco delle sporgenze e dei tre volumi crea un ritmo diverso e unico, liberando l'edificio dal suo contesto.